Giacomo Troglia Ris ( Cuorgnè 1906-1990)
Giacomo nasce a Cuorgnè (TO) il 7 luglio 1906; la sua famiglia era da poco rientrata in Italia dagli Stati Uniti, la morte improvvisa del padre, in seguito a un incidente mentre lavorava come minatore in una miniera dell’Illinois, lascerà la moglie e i quattro figli in precarie condizioni economiche. Giacomo frequenta le elementari, ma allo studio alterna, come quasi tutti i bambini di origine contadina, il lavoro nei campi. Nel 1919 il fratello maggiore, combattente nella prima guerra mondiale, ritorna dal fronte fortemente traumatizzato dall’esperienza: l’episodio innesca in lui un processo di disillusione verso la martellante retorica patriottica dell’epoca, che lo porterà nel 1922 a nutrire sentimenti dichiaratamente antifascisti. Nel 1930, per sopravvivere alla miseria della campagna e all’assenza di lavoro aggravata dalla sua posizione di dissidente, riesce a espatriare in Francia dove si impiega come falegname, rientrando solo nel 1941, dopo aver ricevuto notizie della madre malata.
Continua a mantenere stretti contatti con gli antifascisti della zona, e dopo l’8 settembre 1943 comincia a organizzare le prime bande partigiane del Canavese (in particolare in Val Ribordone) insieme a Battista Goglio (Titàla), Elio Novascone (Moreno), Mario Costa (Diavolo Nero) e Gino Viano (Bellandy). “Si dà subito da fare. I primi carretti con armi, munizioni, materiali, in uscita dalla svaligianda caserma “Pinelli” di Cuorgnè, sono tirati da lui e dai suoi primi seguaci”. Intanto, offre aiuto e ospitalità ai primi soldati sbandati, li sostiene e li organizza.
Nel febbraio ’44 incontra Duccio Galimberti, il quale lo esorta a diventare commissario politico della formazione comandata da Bellandy (la futura VI divisione Gl), carica che “Gimmy” accetta, ma non senza esitazioni; qualche mese più tardi, infatti, sarà commissario della brigata “De Palo”, ruolo per il quale si sente più adatto.
Nel dopoguerra trova lavoro nel settore meccanico in Francia. Gimmy diventa un attivo testimone dell’esperienza partigiana e nel 1962, dopo aver conosciuto personalmente Ugo La Malfa, si iscrive al Pri. Ricopre la carica di presidente della sezione del Pri di Cuorgnè intitolata a “Giustizia e Libertà”.
Muore a Cuorgnè il 29 novembre 1990.
Fonti: Archos