Nato a Marsciano, Perugia, l’11 marzo 1886, fin da giovanissimo manifestò un’insaziabile curiosità sia per il passato sia per gli avvenimenti contemporanei. Nel 1907 si laureò in Filologia romanza con Ernesto Monaci presso l’Università di Roma. Vincitore nel 1915 del concorso in Storia del cristianesimo (primo della terna dei vincitori risultò Ernesto Buonaiuti, esponente di spicco del modernismo, un movimento cui Salvatorelli guardava con simpatia), fu professore all’Università di Napoli. Ben presto tuttavia, iniziò l’attività di giornalista politico (1919), che lo spinse a lasciare la cattedra – la sua carriera universitaria si chiuse per sempre – e a trasferirsi a Torino, dove nel 1921 divenne condirettore politico di «La Stampa», quando il fondatore Alfredo Frassati, giolittiano, fu nominato ambasciatore a Berlino. Intanto aveva assunto – sono sue parole – «una posizione di democrazia liberale e sociale che non ho più abbandonato». Collaboratore di «La rivoluzione liberale» di Gobetti, proprio presso la casa editrice di Gobetti pubblicò nel 1923 la raccolta di articoli Nazionalfascismo, prima interpretazione organica del fascismo in Italia e la prima in cui sia riconosciuta l’importanza dei ceti medi nella sua genesi (tesi immediatamente appoggiata da Salvemini). Il suo antifascismo si espresse anche in Irrealtà nazionalista del 1925.
Allontanato d’autorità da «La Stampa» nel medesimo anno per le leggi “fascistissime”, si diede a un fervido lavoro di studioso, rimanendo comunque un saldo riferimento intellettuale soprattutto per i più giovani ( come ricorda Alessandro Galante Garrone riferendosi a se medesimo e a Leone Ginzburg, Franco Venturi, Vittorio Foa) . In conformità ai suoi interessi da laico per la religione , la filosofia e gli aspetti sociali pubblicò in quegli anni Vita di san Francesco d’Assisi (1926) e San Benedetto e l’Italia del suo tempo (1929). Costantino il grande (1929) L’Italia comunale (1940) e L’Italia medioevale.
Non mancarono ampie opere d’insieme, quali Sommario della storia d’Italia (1938), primo volume della collana storica della casa editrice Einaudi, Storia d’Europa dal 1871 al 1914 (1940), Profilo della storia d’Europa (1942). Salvatorelli divenne uno degli autori più prestigiosi della casa editrice Einaudi, per i cui tipi apparvero inoltre due suoi libri fondamentali: Storia del pensiero politico italiano dal 1700 al 1870 (1935) e Pensiero e azione del Risorgimento (1943).
Collabora sotto pseudonimo ai quaderni di Giustizia e Libertà che venivano diffusi clandestinamente e viene arrestato nel 1935 insieme a Vittorio Foa, Einaudi, Pavese, Antonicelli per appartenenza al gruppo antifascista ( le note informative della questura segnalano Salvatorelli come antifascista “irriducibile”, “tenace” “invincibile”).
Membro del Partito d’Azione, costituitosi clandestinamente nel 1942, fu ostilissimo alla monarchia sabauda, complice e sostenitrice del fascismo, e contro di essa sferrò un violento attacco in Casa Savoia nella storia d’Italia (1945).
Dopo la liberazione di Roma fondò e diresse dal 1944 al ’46 il settimanale politico e culturale “La Nuova Europa”. In seguito riprese il suo posto a “La Stampa”, dove divenne il principale commentatore di politica estera.
Nell’abbondante produzione storiografica – affiancata a un’instancabile attività di commentatore politico – che dalla caduta del fascismo giunge alla scomparsa dell’autore si segnalano: Leggenda e realtà di Napoleone (1944, nuova ed. 1960); La rivoluzione europea, 1848-1849 (1949); Storia d’Italia nel periodo fascista (1956, in collaborazione con Giovanni Mira); Storia del Novecento (1957); Spiriti e figure del Risorgimento (1961); Miti e storia (1964)
La sua ultima rivisitazione della storia del Novecento è consegnata a Un cinquantennio di rivolgimenti mondiali (Firenze, Le Monnier, 1973). Morì nella sua casa di Roma il 3 novembre 1974.
Anna (Miki) Salvatorelli e Andrea Casalegno
Per approfondire si vedano i suoi scritti:
“Nazionalfascismo”, Edizioni di storia e letteratura, Roma, 2016; “La pazienza della storia”, Aragno, Torino, 2015; “San Benedetto e l’Italia del suo tempo”, Laterza, Bari, 2007; “Leggenda e realtà di Napoleone”, Utet, Torino, 2007; “Un cinquantennio di rivolgimenti mondiali” con prefazione di Giovanni Spadolini, Le Monnier, Firenze, 1976; “Il pensiero politico italiano dal 1700 al 1870”; Einaudi, Torino, 1975; “Storia del Novecento” (4 vol.), Mondadori, Milano, 1971; “Storia d’Italia nel periodo fascista”, scritto con Giovanni Mira, Einaudi, Torino, 1971; “Lineamenti di storia mondiale recentissima (1919 – 1964)”, Le Monnier, Firenze, 1965; “Pensiero e azione del Risorgimento”, Einaudi, Torino, 1963; “Unità d’Italia: saggi storici”, Einaudi, Torino, 1961; “Giolitti trent’anni dopo”, Centro Editoriale dell’Osservatore, Milano, 1958; “Chiesa e Stato. Dalla Rivoluzione francese ad oggi”, La Nuova Italia, Firenze, 1955; “Profilo della storia d’Europa”, Unione tipografico – editrice torinese, Torino, 1951; “La Rivoluzione europea (1848 – 1849)”, Rizzoli, Roma – Milano, 1949; “Casa Savoia nella storia d’Italia”, La Cosmopolita, Roma, 1945