ZAGARI MARIO

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Nato a Milano il 14 settembre 1913, Mario Zagari si laurea in Legge all’Università di Milano, combatte durante la Seconda Guerra Mondiale da ufficiale negli Alpini della Divisione “Julia”, distinguendosi per aver combattuto con valore. A Roma nel 1942 si unisce però alla Resistenza. In quegli anni, partecipa alla febbrile attività clandestina antifascista ed è tra gli organizzatori di un movimento socialista rivoluzionario che sarebbe poi confluito nel Movimento di Unità Proletaria di Lelio Basso, ossia in quell’importante formazione politica che si proponeva di rinnovare gli schemi del socialismo italiano e realizzare l’unità del movimento operaio attorno ad un programma concreto ed attuale. Dopo l’8 settembre 1943 è tra i fondatori del PSIUP guidato da Pietro Nenni, partecipa cioè attivamente della ricostruzione del Partito socialista in Italia, viene arrestato e rinchiuso nel carcere di Regina Coeli, riuscendo però a farsi rilasciare. Tornato attivo nella Resistenza romana, nel 1946 entra nella Direzione del PSIUP in rappresentanza di Iniziativa socialista, diventando direttore dell’omonima rivista. La sua formazione politica si sarebbe arricchita, secondo alcuni studiosi1 dell’influsso europeista di Eugenio Colorni, figura fondamentale dell’antifascismo italiano degli anni Trenta e fra i sottoscrittori nel 1941 con Ernesto Rossi, Ursula Hirschmann ed Altiero Spinelli del Manifesto di Ventotene, il documento programmatico della futura Europa unita.

Eletto membro dell’Assemblea Costituente nelle liste del PSIUP il 24 luglio 1946 e passato al Partito socialdemocratico nato dopo la scissione di Palazzo Barberini del 1947, iscritto perciò al gruppo parlamentare del PSLI (il nome iniziale del PSDI) dal 3 febbraio di quell’anno al 31 gennaio 1948, ossia fino al termine dei lavori di scrittura della nostra Costituzione, Mario Zagari lega la sua figura alla definizione di una politica internazionale non belligerante dell’appena nata Repubblica italiana e della sua cooperazione pacifica nella costruzione di una politica comunitaria comune. Non fece parte del gruppo dei 75 che stesero materialmente la Costituzione, come Lina Merlin e Lelio Basso, ma dei 115 deputati del gruppo socialista eletti nelle file del PSIUP. Per capire l’importanza del suo contributo all’elaborazione della nostra Carta Costituzionale si veda l’attuale art. 11 che ora recita:

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

In quell’articolo in cui inizialmente era scritto che l’Italia semplicemente “rinunzia alla guerra come strumento di conquista e di offesa alla libertà degli altri popoli”, Zagari, definisce la guerra, ossia il disastro economico e sociale dal quale uscivamo in quel periodo, lo strumento da ripudiare, parola fortissima e netta; non solo: immagina uno Stato italiano capace di favorire la creazione e lo sviluppo delle organizzazioni internazionali in cui il nostro Paese si sarebbe trovato in condizione di parità e per questo con una limitata sovranità nazionale al pari degli altri Stati facenti parte di un’unica organizzazione.

Sottosegretario agli affari esteri nel 1964 con il secondo governo Moro, Zagari ha rappresentato in quegli anni il governo italiano in numerose riunioni internazionali in seno all’ONU, all’OCSE, alla CEE, al Consiglio d’Europa. Eletto al Parlamento europeo nel 1979, vi è confermato nel 1984, presiedendo nel decennio successivo il Consiglio Italiano del Movimento Europeo.

Muore a Roma il 29 febbraio 1996.

Marco Zanier

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Per approfondire si vedano i suoi scritti:

“Evoluzione e prospettive dei rapporti economici italo-cinesi : discorso pronunciato a Roma, il 2 luglio 1971, nella sede del Banco di Roma, sotto gli auspici del Centro italiano di studi per la conciliazione internazionale”, Banco di Roma, Roma, 1971; “Superare le sfide. La risposta dell’Italia e dell’Europa alle sfide mondiali: Perché non possiamo non dirci europei”, Rizzoli, Milano, 1975; “La sfida europea”, Etas Kompass, Milano, 1968; “Traguardo Europa” con un intervento di Mario Zagari”, Vallecchi, Firenze, 1966; “Principi e direttrici di una politica di cooperazione economica e tecnica con il Terzo mondo: Conferenza del Sottosegretario agli Affari Esteri Mario Zagari all’Istituto per lo Studio dello Sviluppo Economico (ISVE)”, Napoli, 1966; “Europa e Africa in un mondo in evoluzione: relazione del sottosegretario agli esteri on. Mario Zagari al convegno italo-africano”, Istituto italiano per l’Africa, Catanzaro, 1966; “I socialisti per un’Europa unita: discorso pronunciato alla Camera dei Deputati nella seduta del 16 dicembre 1963”, Stabilimento tipografico Carlo Colombo, Roma, 1963

Si vedano inoltre gli studi su di lui:

Marco Zanier “I socialisti e l’Assemblea Costituente (1946-1948). Come e dove è nata la nosta Costituzione”, Bibliotheka, Roma, 2019; “Mario Zagari e l’Europa. Scritti e discorsi 1948-1993” a cura di Giuseppe Muzzi con prefazione di Gaetano Arfé, Lacaita, Manduria, 2006

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