Nato a Torino il 18 ottobre 1909, Torino da Luigi Bobbio, Rosa Caviglia, Norberto Bobbio è un faro etico nel rigore politico e giuridico. Dopo aver studiato Filosofia del diritto con Solari, insegna questa disciplina a Camerino, Siena, Padova, Torino e Filosofia della politica, sempre a Torino, dal 1972 al 1979. Dal 1979 è professore emerito dell’Università di Torino. Socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, dal 1966 è socio corrispondente della British Academy. Nel luglio del 1984 è stato nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini. A lungo direttore della Rivista di filosofia insieme con Nicola Abbagnano.
Partecipa da giovane alle formazioni azioniste durante la Resistenza; amico di Piero Gobetti e di quella Torino democratica, cuore pulsante in quegli anni del rinnovamento, fa parte di quell’Italia fedele agli ideali di giustizia e libertà, su cui non smette mai di ragionare e su cui pensa debba rinascere la nuova sinistra fondata sugli ideali democratici. “Se per sinistra si intende ancora il movimento storico che lotta per un mondo “più equo e vivibile”, la strada che le è innanzi aperta è molto lunga, purchè si allarghino i nostri orizzonti al di là dei confini dei nostri paesi”.
Per Bobbio comincia la lunga marcia nel tunnel della dittatura, tra l’avvicinamento a Giustizia e Libertà, e la retata del 15 maggio ’35, in cui viene arrestato con Foa, Mila, Pavese, Giulio Einaudi e molti altri. La Resistenza, l’adesione al Partito d’Azione, un nuovo arresto, a Padova nel dicembre ’43, preceduto dal matrimonio con Valeria Cova. Alla Liberazione è con molti dei vecchi amici del liceo D’Azeglio impegnati nei primi passi della nuova Italia che rialza il capo (Agosti questore a Torino, Antonicelli che parla in piazza Vittorio, ma anche tante, troppo e assenze Gobetti, Ginzburg…).
Non fu un uomo politico, ma quando ha sentito la necessità di occuparsi di politica ha sempre avuto di fronte “lo spettacolo delle enormi disuguaglianze, tanto sproporzionato quanto ingiustificato, tra ricchi e poveri, tra chi sta in alto e chi sta in basso nella scala sociale, tra chi possiede potere, vale a dire capacità di determinare il comportamento altrui, sia nella sfera economica sia in quella politica e ideologica, e chi non ne ha”. Una delle parole chiavi di Bobbio è partecipazione, partecipazione al dibattito pubblico per ampliare il dialogo e il pluralismo, che sono alla base della convivenza democratica.
Bobbio ci ha lasciato il 9 gennaio 2004, il vuoto intellettuale e culturale difficilmente sarà colmato.
Fabio Galluccio
Per approfondire si vedano i suoi libri:
“La teoria delle forme di governo nella storia del pensiero politico”, Giappichelli, Torino, 2017; “Destra e sinistra – Ragioni e significato di una distinzione politica”. Donzelli, Roma, 2014; “Scritti su Marx.- Dialettica, Stato, società civile”, Donzelli, Roma, 2014; “L’età dei diritti”, Torino, Einaudi, 2014; “Saggi sulla scienza giuridica”, Giappichelli, Torino, 2011; “Stati uniti d’Italia – Scritti sul federalismo democratico”, Donzelli, Roma, 2010; “Eguaglianza e libertà”, Einaudi, Torino, 2009; “Compromesso e alternanza – Nel sistema politico italiano”, Donzelli, Roma, 2006; Autobiografia” a cura di Alberto Papuzzi, Laterza, Bari, 1997; “Elogio della mitezza”, Linea d’Ombra, Milano, 1993; “Una guerra giusta? – Sul conflitto del Golfo”, Marsilio, Venezia, 1991; “Studi hegeliani- diritto, società civile, Stato”, Einaudi, Torino, 1981; “Gramsci e la concezione della società civile”, Feltrinelli, Milano, 1976; “Saggi sulla scienza politica in Italia”, Laterza, Bari, 1969; “L’ideologia del fascismo”, Il Seme, Roma, 1975; “Politica e cultura”, Einaudi, Torino, 1955