
9 luglio 1915 nasce Paolo Vittorelli
Nasce ad Alessandria d’Egitto il 9 luglio 1915 da genitori ebrei di nazionalità greca ma di cultura italiana. Il suo vero nome Raffaello Battino. Per motivi di studio lascia l’Egitto per Parigi dove conosce Carlo Rosselli, un incontro fondamentale per il suo percorso politico.
A soli 23 anni (!), nel 1938 diviene componente del Comitato Centrale del Movimento Giustizia e Libertà, movimento al quale rimarrà per sempre legato e che lo vedrà naturalmente approdare al Partito d’Azione fino allo scioglimento dello stesso. Successivamente vive da protagonista le tormentate vicende del socialismo italiano.
L’approccio in età giovanile al Socialismo Liberale di Carlo Rosselli lo rende immune dall’influenza dal classico socialismo ottocentesco che non aveva fornito risposte adeguate all’avvento del fascismo.
Sorpreso in Egitto allo scoppio del conflitto mondiale si adopera, dando anche vita al quotidiano “Corriere d’Italia” a dare informazione antifascista e costituisce un piccolo gruppo di antifascisti attivi. Incontra difficoltà a fare proseliti presso una comunità italiana, numerosa, composta in prevalenza da emigrati di piccola e piccolissima borghesia, facile preda della propaganda fascista.
Nel 44 riesce avventurosamente ad imbarcarsi a Porto Said su un cargo inglese e giunge finalmente in Italia, dove, pur con gravi difficoltà prosegue, con rinnovato entusiasmo, la sua attività politica. Sembra incredibile che un uomo che aveva speso la sua vita per liberare l’Italia dalla dittatura fascista abbia dovuto attendere un apposito decreto del governo Parri per vedersi riconosciuta la cittadinanza italiana!
Vittorelli sarà direttore de “Il Lavoro” di Genova e, successivamente, dell’ ”Avanti!” e lascerà, oltre a numerosi scritti, due splendide testimonianze di un periodo cruciale della storia d’Italia. “L’età della tempesta” e “L’età della speranza”. In questo ultimo libro, narrando del suo ritorno in Italia, sbarcato a Taranto nel 44 si trova di fronte ad un giovane funzionario della Prefettura, primo contatto con un italiano in Italia e si scatena con una serie di considerazioni sulla nuova vita che attende il Paese. Così prosegue “Il giovane mi guardava, sempre più perplesso. Ad un tratto con amara ironia mi fece notare che il Prefetto, il Questore, l’Ammiraglio che comandava il porto – tanto per citare solo alcune autorità – erano gli stessi di prima”. Amara considerazione che si rivelerà profetica. Non ci sarà epurazione per i compromessi con il regime. La normalizzazione avrà la meglio.
Viene eletto Senatore e Deputato per il P.S.I. ricoprendo nell’ambito del Parlamento e del Partito ruoli di primissimo piano.
Dopo aver abbandonato gli incarichi ufficiali si tiene attivamente impegnato fondando, tra l’altro, l’Istrid, Istituto di studi sul disarmo. E’ morto a Torino il 24 marzo 2003.
I suoi testi sono inseriti nei cataloghi di molte biblioteche italiane e straniere al pari di suoi commenti e prefazioni.
Considerato l’ultimo dei “giellisti” si è sempre distinto per coerenza, passione politica, impegno civile, conservando sempre come riferimento il Socialismo Liberale di Carlo Rosselli.
Paolo Bagnoli, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana ha curato, con particolare dedizione, lo studio del percorso politico di questo splendido esponente di “Giustizia e Libertà” facendolo apprezzare anche da coloro che non conoscevano la sua storia.
Italo Pattarini
Per approfondire si vedano i suoi scritti:
“Contro corrente” a cura di paolo Bagnoli, Polistampa, Firenze, 2001; “L’età della speranza: testimonianze e ricordi del Partito d’Azione”, La Nuova Italia, Firenze, 1998; “Sicurezza e controllo degli armamenti”, Gangemi, Roma, 1993; “Il disarmo possibile” con prefazione di Bettino Craxi, EDIF, Roma, 1988; “L’età della tempesta”, Rizzoli, Milano, 1981; “Discorso sulla fiducia al terzo gabinetto Moro (seduta del 7 marzo 1966)”, Aziende tipografiche eredi dott. G. Bardi, Roma, 1966; “La situazione politica dopo le elezioni”, La Nuova Italia, Firenze, 1951; “Dal fascismo alla rivoluzione”, Edizioni di Giustizia e Libertà, Cairo, 1945
Si vedano inoltre gli studi su di lui:
“Un uomo nella lotta : dalle carte di Paolo Vittorelli (1942-1947)” a cura di Paolo Bagnoli, con presentazione di Mario Artali, Biblion, Milano, 2020; “Socialismo e autonomia : articoli scelti da Nuova repubblica (1953-1957)” con premessa di Paolo Bagnoli, introduzione e cura di Mirco Bianchi, Biblion, Milano, 2020; “Giellismo, azionismo, socialismo: scritti tra storia e politica 1944 – 1988” a cura e con introduzione di Paolo Bagnoli e con introduzione di Aldo Aniasi, Fondazione Spadolini Nuova antologia, Polistampa, Firenze, 2005