Leo Valiani nasce a Fiume il 9 febbraio 1909 , città allora sotto l’Impero Austro-Ungarico. La sua formazione culturale lo porta ancora in giovane età a schierarsi contro ogni dittatura, avvicinandosi al socialismo dopo aver assistito alle violenze delle squadre fasciste e all’avvento del regime di Mussolini. Con l’emanazione delle leggi speciali, Valiani, che ha da poco italianizzato il suo cognome ebraico-ungherese Weiczen, decide di entrare nella clandestinità. Arrestato e condannato al confino a Ponza, nel 1928, tornato in libertà, entra nel partito Comunista e riprende a Fiume la sua lotta politica. Nuovamente arrestato e condannato ad una dura pena, dopo essere passato da diverse carceri italiane, rimesso in libertà, nel 1936 si rifugia in Francia. Quindi è in Spagna come corrispondente del giornale “La voce del popolo” . Il patto Molotov-Ribbentrop lo porta a rivedere le sue posizioni politiche, allontanandolo dall’ideologia comunista: tornato in Francia è rinchiuso, insieme ad altri fuoriusciti italiani, in campo di prigionia, da dove riesce a fuggire grazie all’aiuto di componenti di Giustizia e Libertà, formazione a cui si stava lentamente avvicinando. Raggiunto il Messico, torna in Italia dopo la caduta di Mussolini, con il preciso scopo di riorganizzare le file dell’opposizione. L’8 settembre, quando i tedeschi occupano l’Italia, intuisce la necessità della guerra di popolo come guerra di liberazione: entra quindi attivamente nel Partito d’Azione. Insieme a Parri fa parte del Comitato di liberazione dell’Alta Italia, sottoscrivendo l’insurrezione del 25 aprile a Milano e la condanna a morte di Mussolini. Eletto alla Costituente come rappresentante del partito D’Azione, abbandona la vita politica attiva in seguito al fallimento elettorale del partito e alla sua scomparsa dalla scena politica, continuando però a partecipare alla vita della Repubblica. Gli anni del dopoguerra lo vedono sempre attento e attivo con la sua attività di storico e giornalista. Nel 1955 lo troviamo tra i fondatori del Partito Radicale, da cui però successivamente si allontana. Segue sempre con interesse e partecipazione le vicende della democrazia in Italia, come l’avvento del centrosinistra di Fanfani e Moro, il rapimento di quest’ ultimo e la tensione degli anni di piombo, sino all’esperienza della nascita dell’Ulivo, convinto della necessità di innovazione e cambiamento reale. Nominato Senatore a vita nel 1980 dal Presidente Pertini, suo compagno di lotta e grande amico, si spegne a Milano il 18 settembre 1999 all’età di novanta anni.
La sua figura va ben oltre le vicende politiche cui è legata: convinto europeista, sostenitore della repubblica presidenziale, tenne sempre fede a quei principi proclamati dalla carta costituzionale cui aveva così fortemente contribuito.
Altrettanto forte è il suo convincimento sulla necessità, per una vera democrazia, di debellare ogni forma di ingiustizia e disuguaglianza sociale . Ma una società realmente più giusta Leo Valiani crede necessiti anche di uno Stato con una forte autorità, perché solo “quando lo Stato è forte la corruttela in democrazia si può fronteggiare; quando è debole si disgrega”. Proprio in rispetto a queste sue convinzioni, durante il rapimento Moro sarà uno strenuo oppositore di ogni trattativa con le Brigate Rosse, nella certezza che un cedimento avrebbe indebolito la forza dello Stato e quindi della stessa democrazia.
Laura Baldi
Per approfondire si vedano i suoi scritti:
“Taccuino italiano”, Le Monnier, Firenze, 1994; “La dissoluzione dell’Austria – Ungheria”, Il Saggiatore, Milano, 1985; “Fra Croce e Omodeo: storia e storiografia nella lotta per la libertà”, Firenze, Le Monnier, 1984; “Sessant’anni di avventure e battaglie – Riflessioni e ricordi raccolti da Massimo Pini”, Rizzoli, Milano, 1983; “Tutte le strade conducono a Roma”, Il Mulino, Bologna, 1983; “La lotta sociale e l’avvento della democrazia in Italia 1876 – 1915”, Utet, Torino, 1976; “Questioni di storia del socialismo”, Einaudi, Torino, 1958 poi Einaudi, Torino, 1975; “La storiografia della socialdemocrazia tedesca (1863 – 1914)”, Olschki, Firenze, 1968; “Il partito socialista in Italia nel periodo della neutralità 1914 – 1915”, Istituto Giangiacomo Feltrinelli, Feltrinelli, 1963; “La resistenza italiana”, Edizioni scientifiche italiane, Napoli, 1973; “Dall’antifascismo alla resistenza”, Feltrinelli, Milano, 1959; “Storia del movimento socialista”, La Nuova Italia, Firenze, 1951; “L’epoca della Prima Internazionale”, La Nuova Italia, Firenze, 1951
Si vedano inoltre gli studi su di lui:
AA: VV. “Leo Valiani, tra politica e storia. Scritti di storia delle idee (1935 – 1956)” a cura di David Bidussa, con introduzione di Giovanni De Luna, Feltrinelli, Milano, 2009; Andrea Ricciardi “Leo Valiani. Gli anni della formazione – Tra socialismo, comunismo e rivoluzione democratica”, Franco Angeli, Milano, 2007