
22 gennaio 1944
Alle 2 della notte ha inizio la sbarco degli Alleati ad Anzio e Nettuno[1]. I partigiani ne erano stati avvertiti con il messaggio radio: “La zia malata sta per morire”. A Roma si spera in una rapida liberazione della città. Ma la speranza andrà purtroppo delusa. Dirà Churchill: “Io avevo sperato di lanciare sulla spiaggia un gatto selvaggio, mentre invece ci siamo trovati sulla riva con una balena arenata”. I tedeschi mettono mine in alcuni palazzi sulla Via Appia e proclamano lo stato d’assedio, minando i ponti della città. Le mine vengono disinnescate dai partigiani. Nella notte si hanno conflitti a fuoco all’Arco di Travertino e in via Francesco Baracca.
I tedeschi dichiarano l’intera provincia di Roma “zona di operazioni”.
Sabotaggi da parte dei partigiani sull’Appia, sulla Casilina e sulla Tuscolana. A via degli Angeli ucciso un soldato tedesco. Viene arrestato Placido Martini[2], fondatore dell’Unione nazionale della Democrazia Cristiana. Torturato a via Tasso, assassinato alle Ardeatine. La polizia tedesca arresta i generali Simone Simoni[3] e Dardano Fenulli[4], Gruppi partigiani si scontrano con la polizia fascista nella zona di San Giovanni e di piazza Fiume-Bombardamenti alleati su Palestrina e Velletri.
Aldo Pavia
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[1] Agli ordini del generale John W. Lucas, sbarcano 50.000 uomini e 5.000 automezzi. L’operazione è denominata “Shingle” (Gatto selvaggio). I combattimenti contro i tedeschi dureranno fino al 3 febbraio
[2] Placido Martini (1879 -1944). Garibaldino a Domokos, in Grecia, volontario nella Prima guerra mondiale. Confinato a Ponza, poi a Manfredonia e all’Aquila per le sue posizioni massoniche. Dopo l’armistizio, capo delegato della Massoneria italiana di Palazzo Giustiniani. Medaglia d’Oro al Valor Militare.
[3] Torturato bestialmente per tutta una notte a via Tasso, tra l’altro bruciandogli i piedi con la fiamma ossidrica. Medaglia d’Oro al Valor Militare
[4] Dardano Fenulli (1889-1944). Generale dell’Esercito. Medaglia d’Oro al Valor Militare