Manlio Gelsomini, medico, del Fronte Militare Clandestino

Manlio Gelsomini, medico, del Fronte Militare Clandestino formazione “Monte Soratte”, viene arrestato. A via Tasso, sua madre venne torturata davanti a lui. Verrà assassinato alle Ardeatine. Medaglia d’Oro al Valor  Militare.
Allo stabilimento AEG di Berlino arriva la lavoratrice coatta romana Giselda Pietrangeli. I lager della AEG a Berlino erano 4.  Sempre alla AEG arriverà, l’11 agosto 1944, anche la romana Maria Gentile. Entrambe lasceranno la AEG il 20 aprile 1945.
Viene arrestato il commerciante Benvenuto Badiali che per Bandiera Rossa teneva i collegamenti con le Bande esterne.
Il capo della Polizia sollecita il questore di Roma affinché vengano intensificati i rastrellamenti.
A Grottaferrata i tedeschi fucilano un sergente maggiore  e sette civili.
Manlio Bordoni. Impiegato. Dopo l’armistizio in servizio di leva in Emilia –Romagna, viene deportato dai tedeschi in Germania. Fuggito, torna a Roma e riprende il suo lavoro alle Poste. Entra nel Partito d’Azione e nelle formazioni Giustizia e Libertà, operando nella zona di Centocelle, Quadraro, Tor Pignattara, Quarticciolo. Sottoposto a duri interrogatori, per salvare i suoi compagni si dichiara unico colpevole dell’uccisione di due soldati tedeschi il 21 ottobre 1943. In febbraio condannato a morte.
Aldo Pavia

Manlio Gelsomini, medico, del Fronte Militare Clandestino

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Gen 13 2022
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