7 marzo 1944: vengono fucilati Giorgio Labò ed altri partigiani
A Forte Boccea vengono fucilati Giorgio Labò [1], Guido Rattoppatore, Vincenzo Gentile, Antonio Bussi, Augusto Pasini, Concetto Fioravanti, Antonio Nardi, Mario Mechelli, Francesco Lipariti, l’ebreo tedesco Paul Leo Lauffer, militante del Partito d’Azione a Montesacro.
In via Alessandria e in piazza Trevi vengono fatti saltare due camion tedeschi.
Chiodi a quattro punte lanciati in piazza Re di Roma.
La polizia arresta il marmista Domenico Viola che nel suo laboratorio di via del Vantaggio nascondeva armi dei partigiani.
Arrestati Giulio e Gino Cibei, del Partito d’Azione. Verranno assassinati alle Ardeatine.
Bombardato lo scalo Ostiense.
Aldo Pavia
(Nella foto la pietra d’inciampo di Giorgio Labò)
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[1] Giorgio Labò , distrutto dalle torture subite, non poteva reggersi in piedi. Per essere fucilato venne sorretto da due militi della PAI. Medaglia d’Oro al Valor Militare.