3 settembre 1943 Ferruccio Parri: “è necessaria l’insurrezione armata”

Ferruccio Parri il 19 gennaio 1890 nasce a Pinerolo, in provincia di Torino, da famiglia di tradizioni risorgimentali e mazziniane. Laureato in Lettere all’Università di Torino, è insegnante al Liceo Parini di Milano ma deve lasciare il lavoro per non aver preso la tessera del Partito fascista. Tra il 1922 e il 1925 è redattore del “Corriere della Sera”, dal quale è costretto ad allontanarsi non avendo accettato l’esproprio fascista del quotidiano. Legato idealmente a Salvemini e a Gobetti, tra il 1924 e il 1926 promuove con Riccardo Bauer la rivista antifascista “Il Caffè”.

Protagonista con Sandro Pertini e Carlo Rosselli nel 1926 dell’espatrio di Filippo Turati, è arrestato a Massa e durante il processo a Savona lancia un forte appello agli ideali della libertà. Confinato a Ustica e a Lipari, collabora all’organizzazione della fuga di Carlo Rosselli in Francia. Liberato nel 1931, dal 1933 è impiegato all’Ufficio studi della Edison a Milano, dove perfeziona i suoi studi economici e continua l’attività antifascista nelle fila di Giustizia e Libertà.

Alla caduta del fascismo sostiene con forza la necessità di un’iniziativa armata contro le truppe naziste, nell’agosto del 1943 è nominato responsabile militare del Partito d’Azione per il Nord Italia e nel Convegno nazionale del partito il 3 settembre di quell’anno afferma la necessità dell’insurrezione armata. Nei giorni immediatamente successivi all’8 settembre promuove la convergenza di tutte le forze disponibili per la lotta armata della nascente Resistenza, facendosi garante presso gli emissari angloamericani, che incontra segretamente con Leo Valiani, della serietà della guerriglia antifascista italiana.

Entrato nella Resistenza col nome di Maurizio, attua nel giugno del 1944 l’unificazione delle forze partigiane nel Corpo volontari per la libertà e dopo l’accordo con gli alleati e l’affidamento del comando al generale Cadorna, ne diviene vicecomandante generale insieme a Luigi Longo. Arrestato dai tedeschi nel gennaio 1945, è liberato due mesi dopo e portato in Svizzera dove, con gli angloamericani tratta la capitolazione dell’esercito tedesco in Italia.

Nel giugno 1945 i partiti del CLN propongono Parri alla testa del primo governo dell’Italia libera: dal 21 giugno al 10 dicembre di quell’anno è Presidente del Consiglio dei Ministri. Dopo la Liberazione e lo scioglimento del Partito d’Azione, è eletto all’Assemblea Costituente tra le fila del movimento repubblicano democratico, entrando poi nel Pri, che abbandona pochi anni dopo. Nel 1949 fonda a Milano l’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia e la FIAP- Federazione Italiana Associazioni Partigiane.

Candidato delle sinistre alla Presidenza della Repubblica nel 1955, ottiene 308 voti e decide di appoggiare Gronchi e preme per istituire la Corte Costituzionale, che nasce l’anno dopo. Tre anni dopo rientra in Parlamento come indipendente del Psi e per sua iniziativa nasce la Commissione Antimafia. Sarà successivamente nominato senatore a vita, diventerà nel 1968 capogruppo al Senato di Sinistra Indipendente e negli anni 70 denuncerà con forza le stragi fasciste. Muore a Roma l’8 dicembre 1981.

Marco Zanier

Per approfondire si vedano i suoi scritti:

“Come farla finita con il fascismo”, Laterza, Bari, 2019; “Discorsi parlamentari”, Senato della Repubblica, Segretariato generale, Servizio studi, Roma, 1990; “La coscienza della democrazia”, Mazzotta, Milano, 1985; “Scritti 1915 – 1975” a cura di Enzo Collotti, Giorgio Rochat, Gabriella Solaro Pelazza, Paolo Speziale, Feltrinelli, Milano, 1976; “Due mesi con i nazisti”, Carecas, Roma, 1973; “Il movimento partigiano”, Edizioni del Partito d’Azione, Vicenza, 1945

Si vedano anche:

Luca Polese Remaggi “La nazione perduta. Ferruccio Parri nel Novecento italiano”, Il Mulino, Bologna, 2004; AA.VV. “Ferruccio Parri. Sessant’anni di storia italiana” con Introduzione di Luigi Anderlini, De Donato, Bari, 1994; AA: VV. “Manuale per il sabotaggio. La Resistenza partigiana attiva contro il fascismo” con prefazione di Ferruccio Parri, Napoleone, Roma, 1973

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