28 ottobre 1943: nell’anniversario della marcia su Roma vengono attaccate caserme fasciste

Nell’anniversario della marcia su Roma vengono attaccate caserme fasciste.

La RSI decreta lo scioglimento delle forze armate regie, sostituite da quelle repubblicane.

I GAP, 6 partigiani, lanciano bombe a mano e sparano con le pistole contro un corteo fascista in piazza Sant’Andrea della Valle. Feriti 12 fascisti. Gino Bardi, fino a quel momento alla testa della colonna fascista,  fugge vigliaccamente, gridando che gli coprano le spalle.

In via Brenta due bombe a mano vengono lanciate contro un piccolo corteo di fascisti che riparano a precipizio nella caserma.

Davanti alla scuola “Gelasi Gaetani” lancio di bombe a mano su di un gruppo di militi fascisti che a squarciagola cantano inni del fascio. Un milite fascista viene ucciso all’odierno  Ponte Matteotti.

Scontri anche a Trastevere, in piazza Sonnino, dove a difendere i militi M intervengono  i tedeschi con tre blindati, in viale Mazzini,  al Flaminio e a Testaccio. I fascisti iniziano un’operazione di propaganda, distribuendo nelle cassette delle lettere volantini che invitano gli italiani a sostenere la RSI e i camerati tedeschi. A Tor di Quinto attacco ai fascisti che si erano riuniti al poligono di tiro. Viene catturato il partigiano Carlo Bracco, torturato poi a Regina Coeli.

Cesare Disaldi con le sue squadre attacca il deposito di benzina tedesco allo stabilimento Bagni Traversa.

Marcello Guarcini, della Guardia di Finanza, aderente alle formazioni socialiste, attacca il Forte Prenestino, impossessandosi di armi e munizioni. Scontri a fuoco al Quadraro.

Aldo Pavia

(nella foto il Forte Prenestino in una foto d’epoca)

 

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Ott 28 2024

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