28 marzo 1944: una squadra partigiana attacca e incendia tre camion e due moto tedesche

Si riunisce il CLN con la partecipazione dei partiti antifascisti e, alla luce di quanto commesso dai nazisti alle Ardeatine, rivendicando l’attacco di via Rasella e ribadendo la legittimità delle azioni gappiste (con il solo voto contrario della Dc), lancia un appello alla mobilitazione di tutto il Paese contro la barbarie dell’occupante. Tra Bocchignano e Poggio Mirteto una squadra partigiana attacca ed incendia tre camion e due moto tedesche, uccidendo tre militari.

Cadono nella mani dei nazifascisti il maggiore Costantino Ebat e il colonnello Salviati, della “banda Billi”. Entrambi fucilati a Forte Bravetta il 3 giugno.

In piazza della Libertà viene catturato  il tenente pilota Mario De Martis[1] della “banda Napoli” e in piazza dell’Esedra Emilio Scaglia, della stessa formazione.

Mentre scrivono sui muri frasi antifasciste, in via Orvieto, vengono feriti i patrioti Luigi Mortelliti, Giuseppe Mare Duca, Ariberto Del Vivo e Maria Di Salvo,che morirà per le ferite.

La squadra di Luigi Ceci, con Cutuli di Marino e Santinelli di Frascati, attacca sulla Ciampino-Colonna un camion tedesco, liberando dieci ostaggi italiani.

Aldo Pavia

(nella foto il maggiore Costantino Ebat)

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[1] Mario De Martis (1920-1944). Studente universitario, tenente pilota nel Grossetano. Aiutante maggiore nel battaglione Hazon della  banda “Napoli”, formazione partigiana di carabinieri. Processato il 9 maggio, condannato a morte.

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