28 gennaio 1944: Vengono condannati a morte 11 partigiani del movimento “Bandiera Rossa”
Vengono condannati a morte, dal Tribunale di guerra tedesco, nel corso della notte, 11 partigiani del movimento “Bandiera Rossa”. Altri 5 sono condannati a pene detentive.
Scontri a fuoco a Tor Tre Teste, ferito il partigiano Valeriano Scarozza.
A piazza dei Mirti ucciso un milite della polizia ferroviaria.
Le SS catturano Guido Rattoppatore[1] e Umberto Scattoni[2], in procinto di portare un attentato all’albergo Aquila d’Oro[3], ritrovo dei tedeschi. Rattoppatore verrà fucilato a Forte Bravetta, Scattoni assassinato alle Ardeatine.
In piazza San Pietro in Vincoli manifestazione studentesca, con la presenza di giovani e operai del Tiburtino III e alla quale partecipano anche molti cittadini, che porta alla chiusura di alcuni corsi della Facoltà di Ingegneria.
A Bari si tiene il primo congresso dei partiti antifascisti. Viene stabilito che alla liberazione di Roma, venga formato un governo guidato dal CLN, che sia respinta ogni proposta di patteggiamento con il regime fascista e che, per il momento, venga accantonata l’immediata decadenza della monarchia.
Aldo Pavia
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[1] Guido Rattoppatore (1913-1944). Operaio all’Atag di Roma. Durante la guerra caporale maggiore di fanteria. Dopo l’8 settembre 1943 entra nei GAP e diventa capo settore e responsabile militare della IVa Zona comunista. Arrestato dalle SS, imprigionato in via Tasso e a lungo torturato.
[2] Umberto Scattoni (1901-1944). Antifascista di formazione socialista, già iscritto all Federazione giovanile socialsta nel 1923. Più volte incorso nella polizia fascista per la sua attività. Licenziato dalla Generalcine nel 1938, per “motivi politici”. Combatte a Porta San Paolo ed entra a far parte di Bandiera Rossa. Compagno inseparabile di Rattoppatore. Imprigionato a via Tasso, assassinato alle Ardeatine.
[3] In quell’albergo aveva sede il comando della legione fascista “Ettore Muti”.