26 ottobre 1943: sulla Gazzetta del Popolo Giovanni Preziosi dichiara “gli ebrei di razza sono almeno 100.000. Bisogna emanare un decreto che li privi della cittadinanza italiana”

I fascisti irrompono negli uffici della direzione della TE.TI, ne rubarono la cassa centrale ed arrestarono il direttore generale.

Il quartiere di Monte Mario,  messo sotto assedio dalle SS, viene rastrellato. I comunisti Antonio Righi[1] e Guido Gori, arrestati il 24 ottobre, vengono fatti girare dai nazisti per tutto il quartiere, poi vengono portati nella campagna limitrofa. Dopo aver fatto loro scavare la fossa e davanti ai cittadini rastrellati, vengono uccisi a colpi di mitra. Le SS impediscono violentemente ai familiari il recupero dei corpi, facendo fuoco. Solo nella notte i cadaveri vengono rimossi.

La banda del Cimino si batte contro i tedeschi.

Un decreto stabilisce la pena di morte per chi nasconde prigionieri alleati.

Viene razionato il sale.

Sulla Gazzetta del Popolo di Torino, intervistato da Giorgio Schroeder, il fascista fanaticamente razzista Giovanni Preziosi dichiara. “Le statistiche italiane registrano 40.000 ebrei contando solo quelli di religione ebraica. Ma gli ebrei di razza sono almeno 100.000. Bisogna emanare un decreto che li privi della cittadinanza italiana”. Ciò  che la RSI farà di fatto con la Carta di Verona.

Aldo Pavia

(nella foto Giovanni Preziosi)

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[1] Antonio Righi (1892- 1943) militava in Bandiera Rossa, Guido Gori (1898-1943) era del GAP “Pescatore”.

 

 

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