Giorgio Parri nato il 30 giugno 1926 da Ferruccio Parri e Ester Verrua. All’età di appena due anni vive l’esperienza del confino dove raggiunge, assieme alla mamma Ester, il padre condannato dal regime fascista. Sfollato nel vogherese assieme alla famiglia, si impegna giovanissimo nelle file della Resistenza locale, per poi passare nell’Ossola, dove combatte nella divisione Valtoce, formazione partigiana legata alle Fiamme verdi e comandata da Alfredo Di Dio. Giorgio combatte senza rivelare a nessuno l’identità del padre, che per lunghi mesi ignora la sorte del figlio. Ferito in un rastrellamento nel 1944, viene preso prigioniero e condannato a morte, ma viene liberato assieme ad altri in seguito ad uno scambio con prigionieri tedeschi in mano ai partigiani, grazie a un’iniziativa del suo comandate Giampiero Tagliamacco, poi sostituito al comando da Renato Boeri. Giorgio Parri torna nell’Ossola, poi passa in Svizzera. Dopo la Liberazione si trasferisce a Roma e qui si laurea in giurisprudenza nel 1950 con una tesi in diritto penale. Dopo anni di servizio all’INPS, Parri passa alla libera professione di avvocato. Nominato Consigliere di Cassazione, tiene come costante impegno civile e politico quello per l’affermazione e la trasmissione dei valori costituzionali e della memoria della Resistenza.
Membro della Presidenza onoraria della FIAP fino alla sua scomparsa avvenuta il 7 ottobre 2013.