Mario Giovana (Nizza 1925-Cuneo 2009)
Mario Giovana nasce il 13 settembre 1925. Ancora giovanissimo studente a Torino decide di prendere parte attiva alla Resistenza e col nome di battaglia di “Giovanna”, ai primi di dicembre del 1943, entra in una banda di “Giustizia e Libertà”, che si batte contro i nazifascisti nel Cuneese, dopo aver organizzato il recupero delle armi da una caserma di Sommariva Bosco. Con i suoi compagni passa quindi in Valle Gesso e partecipa agli scontri di Vinadio e di Boves, dove viene ferito. Nel febbraio del 1944 il giovane partigiano si trova in Valle Stura, come comandante di squadra prima e poi come comandante di distaccamento della Brigata G.L. “Besana”, di cui era stato comandante Giorgio Bocca, prendendo parte alla lotta per la liberazione di Savigliano e perciò nominato vicecommissario della II Divisione alpina G.L.
Nell’Italia liberata, Mario Giovana continua il suo impegno politico e culturale, dal 1946 al 1947, è capo redattore del settimanale piemontese del Partito d’Azione Giustizia e Libertà e poi, sino al 1952, del mensile Resistenza. Diventato militante socialista – nel 1951 entra nel movimento dei socialisti indipendenti di Valdo Magnani – lavora nel quotidiano romano L’Italia socialista, all’Avanti!, a Mondo Nuovo. Membro del Comitato centrale socialista con Pietro Nenni dal 1970, è anche vice segretario della Federazione socialista torinese e segretario regionale per il Piemonte. Oltre che attivo nel lavoro di giornalista, Mario Giovana ha scritto saggi storici importanti, in Italia e all’estero, ricostruendo, in particolare, fatti e idee della resistenza. Ricordiamo, tra gli altri, il suo Algeria anno settimo, pubblicato a Milano nel 1961 e Giustizia e Libertà in Italia. Storia di una cospirazione antifascista. 1929-1937, uscito nel 2005. Al nome di Giovana, che nel 1952 aveva vinto il “Premio Città di Milano” per uno studio sulla Resistenza italiana, è intitolato il Centro culturale di Mombasiglio (CN).