23 agosto 1923 nasce Paola Del Din
Nata a Pieve di Cadore il 23 agosto 1923, è stata partigiana combattente nelle file della brigata Osoppo col nome di Renata (in ricordo del fratello ucciso) ed è stata insignita della Medaglia d’oro al valor militare.
Paola Del Din entrò nella Resistenza subito dopo l’8 settembre 1943. Assieme al fratello Renato, di un anno più vecchio di lei, fu tra i fondatori delle Brigate “Osoppo-Friuli”, formazioni partigiane patrocinate dalla Democrazia cristiana, dal Partito d’Azione, dal Partito socialista e dal Partito liberale del CLN di Udine. Renato morì a Tolmezzo il 25 aprile 1944 durante un’azione di attacco ad una caserma della milizia fascista: da quel momento Paola assunse il nome di battaglia di “Renata”. Incaricata di portare documenti oltre le fila nemiche, riuscì ad arrivare a Firenze e per tornare al nord decise di addestrarsi come paracadutista nella base inglese di San Vito dei Normanni in Puglia. Grazie all’addestramento passò numerose volte il fronte, sempre paracadutata al nord, portando notizie preziose e restando ferita. Tornò in seguito a combattere nella Osoppo fino alla Liberazione, rifiutando di prendere i gradi nell’esercito inglese e ottenendo la liberazione del padre Prospero, ufficiale degli Alpini prigioniero degli inglesi in India.
La motivazione della medaglia d’oro assegnatale ricorda che “Dopo aver svolto intensa attività partigiana nel Friuli nella formazione comandata dal fratello, ad avvenuta morte di questi in combattimento, viene prescelta per portare al Sud importanti documenti operativi interessanti il Comando alleato. Oltrepassate a piedi le linee di combattimento dopo non poche peripezie e con continuo rischio della propria vita e ultimata la sua missione, chiedeva di frequentare un corso di paracadutisti. Dopo aver compiuto ben undici voli di guerra in circostanze fortunose, riusciva finalmente, unica donna in Italia, a lanciarsi col paracadute nel cielo del Friuli alla vigilia della Liberazione. Nel corso dell’atterraggio riportava una frattura alla caviglia e una torsione alla spina dorsale, ma nonostante il dolore lancinante, la sua unica preoccupazione era di prendere subito contatto con la missione alleata nella zona per consegnarle i documenti che aveva portato con sé. Negli ultimi giorni di guerra, benché claudicante, passava ancora ripetutamente le linee di combattimento per recapitare informazioni ai reparti alleati avanzanti. Bellissima figura di partigiana seppe in ogni circostanza assolvere con rara capacità e virile ardimento i compiti affidatile, dimostrando sempre elevato spirito di sacrificio e sconfinata dedizione alla causa della libertà”.
Paola Del Din è stata esponente e presidente della Federazione Italiana Volontari della Libertà prima di entrare dal 2016 nella Presidenza onoraria della FIAP, accettando la carica con la volontà di non “sprecare con inutili antagonismi la Libertà e la Democrazia, conquistate con sacrificio e dolori, come è stato fatto troppo spesso attraverso i decenni portando grave danno alla Italia anche in rapporto all’Europa Unita.”
Federica Artali
Per approfondire si vedano i libri su di lei:
Andrea Romoli “Paola Del Din, una vita in prima linea dalla Resistenza alla Guerra Fredda”con prefazione di Roberta Pinotti Mini, Gaspari, Udine, 2017; Cecilia Deganutti,“Paola Del Din, Renata”, Federazione italiana volontari per la libertà, Associazione partigiani Osoppo Friuli, Udine, 1995