Con il termine graphic novel, romanzo grafico o romanzo a fumetti, si intende generalmente un fumetto che segue nel suo sviluppo la struttura del romanzo. Con l’aumento di complessità dei personaggi dei fumetti, a partire dagli anni sessanta, molti autori cominciano a servirsi di questa struttura più funzionale, che risulta efficace nell’affrontare storie più articolate. Difficile tuttavia stabilire una data di inizio ufficiale del genere. Fra i disegnatori italiani considerati classici, possiamo citare le storie di Hugo Pratt e di Andrea Pazienza. Negli ultimi decenni, numerose case editrici hanno dedicato collane specifiche alle graphic novel, per un crescente riscontro di pubblico e per la potenzialità di spaziare fra contenuti di vari generi. Alcune poi, si sono specializzate proprio su questa forma, come ad esempio Beccogiallo, casa editrice fra le prime in Italia a dedicarsi esclusivamente a questo genere.
In questo articolo ci interessiamo in particolare ai romanzi a fumetti che parlano di temi storici, di nazifascismo e di resistenza. Argomenti che possono risultare ostici al “grande pubblico”, talvolta scoraggiato da temi decisamente poco leggeri. L’esigenza di tramandare la Storia e la Memoria, la possibilità di fruire di temi complessi e la semplicità di un approccio visivo più immediato rispetto al libro, hanno reso le graphic novel uno strumento prezioso di divulgazione storica. Il pubblico potenziale è quello dei giovani e degli studenti, ma anche di adulti interessati ad affrontare temi importanti in modo più fruibile.
Citiamo ad esempio Maus di Art Spiegleman. Pubblicato nel 1980, è diventato col tempo un vero e proprio cult. Il volume ha saputo appassionare generazioni di lettori raccontando con precisione ed ironia l’orrore dell’olocausto, attraverso la “trasposizione” zoomorfa degli ebrei: vicende e sventure degli ebrei (topolini) perseguitati dai nazisti (gatti)… L’autore, figlio di un sopravvissuto ad Auschwitz, ha rielaborato le memorie raccolte durante lunghe sessioni di interviste con il padre, uomo particolare e dal carattere difficile, dando vita a un personaggio universale. Fra i critici se ne accorse anche Umberto Eco, intellettuale e sostenitore del fumetto, spesso guardato con sospetto per il suo appassionato supporto al genere. Oltre a Charles Shultz, che definì poeta, elogiò in seguito anche Tiziano Sclavi, per il personaggio di Dylan Dog. Aveva scritto invece di Maus:
MAUS è una storia splendida. Ti prende e non ti lascia più. Quando due di questi topolini parlano d’amore, ci si commuove, quando soffrono si piange. A poco a poco si entra in questo linguaggio di vecchia famiglia dell’Europa orientale, in questi piccoli discorsi fatti di sofferenze, umorismo, beghe quotidiane, si è presi da un ritmo lento e incantatorio, e quando il libro è finito, si attende il seguito con la disperata nostalgia di essere stati esclusi da un universo magico.
Più recentemente, nel 2007, il pubblico italiano ha scoperto il film d’animazione “Perseposlis”, tratto dall’omonima graphic novel del 2000, disegnata dall’artista iraniana Marjane Satrapi e ispirata alla vita dell’autrice. Attraverso gli occhi di un’inquieta ragazzina, si ricostruisce la storia della rivoluzione di Khomeyni e dell’avvento del regime integralista, fino alla dolorosa fuga in Francia della protagonista. C’è un legame forte fra film d’animazione e storie a fumetti. Spesso i primi seguono le seconde. Anche il recente Anna Frank e il diario segreto, uscito nel 2021, di Ari Folman e Lena Guberman, segue la precedente pubblicazione di una graphic novel degli stessi autore e disegnatrice.
Fra i titoli che raccontano la storia della Resistenza italiana ed europea, segnaliamo invece:
Ventotene. Il viaggio di Ursula, edizioni Round Robin 2021, che racconta l’incontro di Altiero Spinelli, Eugenio Colorni, Ernesto Rossi e Ursula Hirschmann durante il confino imposto dal regime fascista sull’isola. Qui l’ingegno e il coraggio di Ursula, con l’ausilio di Ada Rossi, saranno cruciali per la resistenza e per l’inizio del sogno europeista.
St. Luis. Il coraggio di un capitano, di Sara Dellabella e Alessio Lo Manto, Edizioni Round Robin 2021, sulla memorabile impresa del capitano tedesco Gustav Schröder. Il tema centrale è il tentativo di salvare 937 ebrei in fuga dai nazisti su un transatlantico partito da Amburgo e diretto a Cuba, il 13 maggio del 1939. Un omaggio a un uomo giusto che non volle piegarsi alla follia nazista; un lavoro frutto di ricerche ed interviste.
174517 Deportato: Primo Levi di Franco Portinari e Giovanna Carbone, Edizioni La meridiana 2019, che ripercorre la vicenda di Levi dalla prigionia ad Auschwitz fino al rocambolesco viaggio di rientro in treno in Italia. Trasposizione parziale de La tregua, offre una panoramica esaustiva dell’esperienza del protagonista con una testimonianza forte del vissuto nei campi di sterminio.
Jan Karski, di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, Edizioni Rizzoli 2014. Una graphic novel per rendere omaggio alla leggendaria figura di Jan Karski, militare polacco che evase da un gulag e sfuggi alle torture e ai bombardamenti delle SS. Unitosi ai partigiani, riuscì a testimoniare fra i primi l’orrore dei campi di sterminio, raccontando la sua esperienza al governo americano, senza essere inizialmente creduto.
Di titoli inerenti a temi simili ce ne sono molti; probabilmente continueranno ad uscire nuove pubblicazioni. In questo breve resoconto non è possibile elencarli tutti. Certo è che le vite di persone che hanno fatto la storia, donne e uomini impegnati nei valori della Resistenza al nazifascismo, sembrano perfette per diventare un film, un romanzo o una graphic novel. Ma qualunque sia la forma scelta dagli autori e preferita dal pubblico, l’importante è che queste incredibili esperienze umane non vadano mai perse, e che attraverso l’impegno della società civile ogni preziosa testimonianza contribuisca a formare la nostra Memoria.
Oltre ai temi storici, è interessante notare che sono presenti anche delle graphic novel dedicate a fatti di cronaca o a ricostruzioni di eventi recenti, sul modello del giornalismo di inchiesta. Si tratta di un filone definito graphic journalism. Un’occasione di approfondimento per i lettori da non sottovalutare, dato che il tempo per il dibattito e per l’inchiesta trovano talvolta pochi spazi, penalizzati dal ritmo imperante e frenetico delle “breaking news”. Le pubblicazioni sui fatti del G8 a Genova, il delitto Pasolini, le vicende di Peppino Impastato, Pippo Fava, gli anni del terrorismo italiano, la strage di Ustica e l’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin sono state recentemente dei successi editoriali a cui non possiamo non riconoscere un’indubbia valenza sociale.
di Alessandro Calisti