L’11 maggio 1946, si tenne alla Scala di Milano il primo concerto del teatro ricostruito, in seguito ai drammatici bombardamenti che aveva subito nella notte fra il 15 e il 16 agosto del ’43.
L’allora sindaco di Milano Antonio Greppi e all’assessore alla Cultura Achille Magni furono artefici con Arturo Toscanini della incredibile impresa di ricostruzione. Il maestro romagnolo nei mesi dell’esilio negli Stati Uniti aveva raccolto somme di denaro durante una serie di concerti benefici per finanziare e accelerare la ricostruzione. La data record di inaugurazione anticipa di tre giorni un’altra ricorrenza.

La sera del 14 maggio 1931 Arturo Toscanini al Teatro comunale di Bologna doveva dirigere un concerto in memoria di Giuseppe Martucci. Nonostante le pressioni ricevute rifiutò di eseguire Giovinezza e la Marcia Reale  alla presenza di Leandro Arpinati, gerarca locale e di  Costanzo Ciano – padre di Galeazzo futuro genero del duce -. Quella sera Toscanini e la sua famiglia vennero violentemente aggrediti dagli squadristi fuori dal teatro. Lo salverà dal linciaggio il suo autista, affrontando gli aggressori e Ottorino Respighi che favorirà il rientro segreto a Milano.

Secondo Indro Montanelli –  a schiaffeggiare alle spalle Toscanini fu Leo Longanesi, inventore del motto “Mussolini ha sempre ragione”. È una tesi non suffragata da fonti sicure, ma è un fatto che il giornalista su Libro e moschetto dello stesso anno sfogherà il suo livore e la sua volgarità contro Arturo Toscanini.

Il Maestro da tempo subiva l’ attenzione dall’Ovra col controllo delle telefonate, della sua corrispondenza e il ritiro temporaneo del passaporto. Il direttore d’orchestra non si piegherà mai al regime, rinunciando a dirigere orchestre in Italia fino a che il fascismo fosse rimasto al potere. Il maestro romperà ogni tipo di relazione anche con la Germania nazista dal 1933, abbandonando il festival di Bayreuth, e nel 1938, dopo l’Anschluss – annessione dell’Austri da parte di Hitler – anche il festival di Salisburgo. Si trasferì definitivamente negli Stati Uniti.  L’università di Georgetown gli conferì la laurea honoris causa e appositamente per lui venne costituita la Nbc Symphony Orchestra, formata dai più virtuosi musicisti americani, diretta ininterrottamente dal maestro dal 1937 al 1954 su radio e televisioni nazionali. “Sento la necessità di dirle quanto l’ammiri e la onori – gli scriverà Albert Einstein – Lei non è soltanto un impareggiabile interprete della letteratura musicale mondiale. Anche nella lotta contro i criminali fascisti lei ha mostrato di essere un uomo di grandissima dignità”.

“Popolo d’America – scrisse Arturo Toscanini  in una lettera pubblicata sulla rivista Life Magazine il 13 settembre 1943 – fummo costretti nel ruolo di nemici da un uomo vizioso e malvagio, Mussolini (…) solo il Re d’Italia e il suo tirapiedi, Badoglio, entrambi uomini spregevoli, sono vostri nemici e intendono continuare questa guerra. Sono legati dall’alleanza con la Germania (…) non possono essere i rappresentanti del popolo Italiano; non possono in alcun modo stringere pace con gli Alleati in nome dell’Italia, così tradita da loro”.
Ci pensarono i partigiani a riscattare l’onore dell’Italia. Dopo la Liberazione Toscanini tornò in Italia a restituire lo schiaffo vile con una carezza musicale.

di Filippo Senatore

Loading...