La Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane (F.I.A.P.), a cura delle storiche Roberta Cairoli e Fiorella Imprenti, ha realizzato una mostra, dal titolo “Quando suonavano le sirene. Diario di una Milano ferita” che verrà inaugurata l’8 giugno alle ore 18.00 al Circolo De Amicis di Milano.   

Attraverso l’intreccio di fonti diverse, in gran parte inedite e di forte impatto, la mostra evidenzia il dramma della guerra nella quotidianità delle persone. La dolorosa esperienza dei bombardamenti incide con forza sul tessuto sociale, sulla tenuta di una comunità e ci dà la misura della dimensione totale del conflitto. Nella memoria individuale e collettiva il dramma dei bombardamenti ricorre prepotentemente, quasi ossessivamente, proprio perché investe, trasforma e devasta lo spazio della quotidianità. Per chi vi è passato la guerra è un evento liminale, che traccia un solco nella vita, ne spezza il racconto in un prima e un dopo irrimediabilmente diversi. Quell’evento può costituire un trauma non elaborabile, una ferita viva nella storia individuale, per cui non esiste sostituzione simbolica possibile e per questo ritorna a noi nei racconti vividamente reale. Si tratta in sostanza di ricostruire una storia sociale dei bombardamenti alleati nel Nord Italia – e a Milano in particolare – avvenuti tra il 1940 e il 1945. Le bombe vengono viste dal basso, con il terrore delle distruzioni e l’orrore per le vittime civili, e dall’alto, come strumenti di propaganda – anticipate spesso da lancio di volantini e proclami radio – e come strategia, poi riproposta più volte nelle guerre fino ad oggi, per fiaccare il morale del nemico e convincere la popolazione ad abbandonare il sostegno al governo in carica. Emerge la propaganda degli schieramenti contrapposti e si intreccia con i tentativi di sfuggire ai bombardamenti, gli sfollamenti, i rifugi antiaerei, gli allarmi, la mobilitazione istituzionale e quella civile. Il progetto sarà dunque articolato in un’esposizione documentaria e fotografica.

L’esposizione racconterà i bombardamenti avvenuti a Milano tra il 1940 e il 1945, attingendo abbondantemente dalle memorie di chi visse quei momenti. La mostra si comporrà di pannelli, corredati ciascuno da introduzioni tematiche e didascalie, e si articolerà in diverse sezioni volte a disegnare un percorso che si snoda tra le immagini, la cronaca e il racconto: numerose le fotografie che documenteranno le rovine materiali della città; i vigili del fuoco al lavoro per spegnere gli incendi e soccorrere le vittime, la gente ferma a guardare le case sventrate o che vaga tra le macerie. Le testimonianze ci restituiranno, con la forza che è propria della parola, la visione e la percezione fisica dei bombardamenti: «la nube nera» degli aerei in avvicinamento, il cielo rosso fuoco, l’urlo delle sirene, il rumore assordante delle bombe che cadono e della contraerea che spara invano, l’odore acre, il caldo soffocante, l’aria irrespirabile. E poi la paura: il precipitarsi sulle scale per raggiungere le cantine, trasformate in rifugio, o la corsa per strada per cercare riparo nel ricovero pubblico più vicino; l’attesa angosciante tra i bambini che giocano per ingannare il tempo, il pianto dei più piccoli, le preghiere delle donne e le imprecazioni degli uomini.

La stampa locale da un lato descrive con enfasi le iniziative assistenziali messe in atto dalle autorità cittadine, dall’altro minimizza i danni. Mentre la propaganda della Repubblica sociale insiste sulle colpe degli Alleati, gli informatori del regime intercettano il disagio e la rabbia della popolazione milanese verso il fascismo, ritenuto l’unico responsabile del disastro.

La mostra si pone l’obiettivo di rappresentare una memoria tangibile per le giovani generazioni e un monito per il futuro.
La mostra sarà visitabile dall’8 al 16 giugno e aperta al pubblico tutti i giorni dalle 14.30 alle 18.30 presso il Circolo di Via De Amicis, 17 Milano. L’ingresso è gratuito.

“Quando suonavano le sirene. Diario di una Milano ferita” verrà riproposta nell’autunno prossimo presso la Casa della Memoria di Milano e in quell’occasione sarà possibile prenotare visite guidate destinate alle scuole di ogni ordine e grado. Per il periodo di esposizione saranno inoltre predisposte iniziative culturali, laboratori didattici e conferenze pubbliche sui temi trattati dalla mostra, il cui calendario verrà reso noto successivamente.

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