di C. Ronchini, 90’ colore & b/n, Ita 2021

Il 28 Settembre sarà proiettato presso la Casa della Memoria e della Storia di Roma Giovanna, storie di una voce. Il docufilm presentato al 39simo Festival del cinema di Torino ripercorre una straordinaria vicenda artistica, unica nel suo genere.
Prodotto da Cinecittà Luce, insieme a A Lab, AAMOD Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e con la partecipazione di Fondazione Sardegna Film Commission, il lavoro di Chiara Ronchini si prefigura fin dai primi minuti come un’indagine ambiziosa.

Questo documentario su Giovanna Marini è un viaggio multiplo che affronta vari temi: la carriera di musicista, le lotte operaie, le tradizioni contadine e la partecipazione politica. Testimonianza di periferie urbane e piccoli centri marginali sparsi per l’Italia. Il film ci offre inoltre una riflessione socio-antropologica sull’uso della canzone popolare e sulla spontaneità del canto. Una tradizione orale di origini contadine che oggi è messa a in difficoltà dalle tecnologie e da uno stile di vita influenzato dal “consumismo mentale”, come lo definisce proprio la Marini. Il progetto include anche un sentito omaggio a Pasolini, che fu determinante e stimolante per l’attività della musicista, e che contribuì a proporre la riflessione sul canto popolare, non scritto per antonomasia e difficile da indagare e rappresentare.
Si ha così l’occasione di seguire un percorso fuori degli schemi, fra ricerca, incontri e concerti dal vivo. La testimonianza di esperienze politiche e lotte che sembrano ormai lontane sempre accompagnate da una costante riflessione sul presente. Dagli anni ‘60 ad oggi, questo docufilm offre numerosi spunti storici, antropologici e sociali e raffigura senza filtro una protagonista della canzone italiana che ha saputo raccontare attraverso la canzone popolare un’Italia alternativa, dando voce a tanti protagonisti, talvolta segnati dall’emarginazione.

Un progetto fondato su un dialogo costante, quello che ci propone abilmente Chiara Ronchini, che ricostruisce anche attraverso archivi e immagini di repertorio la cornice storica in continua evoluzione in cui Giovanna Marini si muove instancabilmente. “Sono andata in giro per trovare le musiche, i suoni. E poi mi sono accorta che trovavo la gente”. Così la protagonista, confidandosi, spiega il rapporto indissolubile fra la musica e le persone.

di Alessandro Calisti

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