7 ottobre 1943: vengono rastrellati i Carabinieri e più di 1.500 vengono deportati in Germania

In viale delle Milizie i fascisti della GNR e un reparto della PAI rastrellano le case alla ricerca dei renitenti al lavoro obbligatorio.

Un milite della Guardia repubblicana, Giuseppe Tirella[1],  uccide Rosa Calò  Guarnieri Carducci, una madre che cercava di non fare arrestare il figlio che, per non rispondere alla precettazione al lavoro, si era nascosto in un armadio di casa.

Vengono rastrellati i Carabinieri e più di 1.500 vengono deportati in Germania. 28 ufficiali, 342 sottufficiali, 561 carabinieri e 650 allievi[2]. Tra loro Mario Bonistalli[3] che finirà nel KL Dachau e verrà liberato il 29 aprile 1945, e Abramo Rossi. Saranno 12 gli Allievi Carabinieri romani che moriranno in prigionia. Riescono ad evitare l’arresto Raffaele Aversa[4], Romeo Rodriguez Pereira[5], Genserico Fontana[6], Giovanni Frignani[7] che entreranno nella Resistenza. Tutti e quattro verranno assassinati alle Cave Ardeatine.

Eugenio Colorni, con Luisa Usellini, fa saltare in aria un pilone radio a San Paolo. A Bellona vengono assassinate 54 persone per rappresaglia in seguito all’uccisione di un soldato tedesco che aveva tentato di stuprare una ragazza.

Aldo Pavia

(nella foto la targa dedicata al tenente Romeo Rodriguez Pereira)

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[1] Il Tirella, ufficiale della Marina mercantile,  portava abusivamente la divisa da ufficiale della GNR, partecipando in proprio al rastrellamento. Anche per altri reati commessi sempre figurando illecitamente come ufficiale fascista venne arrestato e fucilato a Forte Bravetta il 18 novembre 1943.

[2] Degli 8.000 carabinieri presenti a Roma, più di 2.000 di diedero alla macchia. Mussolini rivendicò  l’operazione, in una lettera alla Petacci,  sostenendo che la popolazione li odiava per il suo arresto e in quanto responsabili della morte di Ettore Muti.. Mimmo Franzinelli, Il prigioniero di Sal . Mondadori 2012.

[3] Mario Bonistalli, nato a Empoli nel 1922. Allievo carabiniere. KL Dachau matricola 146658. Liberato dagli americani il 29 aprile 1945.

[4] Raffaele Aversa (1906-1944). Capitano dei Carabinieri. Partecip  all’arresto di Mussolini.  Arrestato il 23 gennaio 1944, imprigionato a via Tasso, sottoposto a tortura. Medaglia d’Oro al Valor Militare.

[5] Romeo Rodriguez Pereira (1918-1944). Carabiniere. Nel corso della Seconda guerra mondiale decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare. Comandante della Tenenza di Roma-Ostia e di Roma-Appia. Arrestato dai tedeschi il 7 ottobre, fugge  durante il trasporto verso la Germania. Arrestato con il colonnello De Sanctis il 10 dicembre 1943. Imprigionato in via Tasso e a Regina Coeli. Per farlo parlare viene arrestata anche la moglie. Medaglia d’Oro al Valor Militare. Con sua moglie, nella stessa cella di Regina Coeli, era stata imprigionata anche la dottoressa Carla Angelini, comunista, staffetta al rione Salario.

[6] Genserico Fontana (1918-1944). Capitano dei Carabinieri, comandante della Compagnia de L’Aquila. Partigiano combattente. Medaglia d’Oro al Valor Militare.

[7] Giovanni Frignani (1897-1944). Tenente colonnello dei Carabinieri, eseguì l’arresto di Mussolini su ordine del Re. Organizzatore del Fronte Clandestino Militare della Resistenza dei Carabinieri. Arrestato in seguito a delazione, imprigionato in via Tasso nella cella 2. Arrestata anche la moglie Lina, costretta ad assistere alle sevizie naziste sul marito. Medaglia d’Oro al Valor Militare.

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Ott 07 2024

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