4 ottobre 1943: su iniziativa di Franco Rodano esce il primo numero di “Voce Operaia”

Su iniziativa di Franco Rodano[1] esce il primo numero di “Voce Operaia”, giornale clandestino del Movimento dei Cattolici Comunisti che fa capo a Adriano Ossicini[2] e allo stesso Rodano.

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri della RSI, dispone il trasferimento nel nord Italia dei ministeri e del loro personale.

Aldo Pavia

(nella foto Franco Rodano)

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[1] Franco Rodano (1920-1983). Romano, studia al Liceo E.Q.Visconti, poi si laurea in Lettere. Nel 1938 partecipa al Movimento dei Cattolici Antifascisti. Il 15 maggio 1943 viene arrestato dai fascisti nel corso di una retata generale dei militanti comunisti –cristiani. Dopo l’arresto, sempre nel 1943, è tra i fondatori del Movimento dei Cattolici Comunisti. Dopo la guerra entra nel PCI e per le sue posizioni gli viene interdetto l’accostarsi ai Sacramenti fino al pontificato di Giovanni XXIII.

[2] Adriano Ossicini (1920). Medaglia d’Argento al Valor Militare. Nel 1937 tra i fondatori del Movimento della Sinistra Cristiana. Nello stesso anno deferito al Tribunale speciale, prosciolto. Combattente a Porta San Paolo a fianco di Raffaele Persichetti. Gli viene affidata l’organizzazione militare dei Cattolici Comunisti. Poiché la DC non li voleva nel CLN, Ossicini li rappresent  nella Giunta militare grazie a Meuccio Ruini del Partito Democratico del lavoro. Durante la Resistenza, la “Banda Ossicini” teneva comizi volanti nei quartieri popolari, organizzava manifestazioni contro l’assoluta carenza di generi alimentari, interveniva per scongiurare la deportazione degli ebrei, collaborando con il dottor Borromeo del Fatebenefratelli, l’inventore del Morbo K. Compiendo anche azioni di sabotaggio. 744 i suoi componenti, di cui 374 combattenti.

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Ott 04 2025

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