3 maggio 1944: sciopero indetto dal CLN e dal “Comitato sindacale cittadino”

Sciopero indetto dal CLN e dal “Comitato sindacale cittadino”. Si sciopera a

Trastevere alla Manifattura Tabacchi, al Mattatoio, al Campo Boario, nelle officine Aniene, nelle officine Tovagliati, Callol, Ferronia, in quelle dello stabilimento Bagno-Traverse, Manfredi a San Lorenzo, alle fonderie San Lorenzo e al cementificio, al Tiburtino. Scioperano i tipografi del Messaggero. Con loro anche il giornalista Fedele D’Amico. Sciopera la cellula dei cattolici-comunisti, guidata dal linotipista Antonio Rinaldini. Oltre 100 gli scioperanti. 18 sono arrestati nel corso della notte. Una parte di loro verrà deportata in Germania, un’altra parte mandata al lavoro coatto sul fronte di Anzio e Nettuno.

I GAP del IV° Settore della Ia Zona garibaldina si attivano a copertura armata dello sciopero.  In viale Giulio Cesare, all’altezza di via Ottaviano si scontrano con uomini della banda Koch che fuggono all’istante.

Successivamente in via Candia hanno uno scontro a fuoco con una colonna di soldati tedeschi.

Rastrellamenti a Ostia e sull’Aurelia, con lo scopo di procurare lavoratori alla Todt.

Fucilato a Forte Bravetta Tigrino Sabatini, di Bandiera Rossa.

I partigiani Claudio Cianca[1], Giorgio Mesiti, Mario Brenci lanciano volantini al Teatro Italia.

Nella notte, partigiani della “Ponte Milvio” bloccano per parecchie ore la via Cassia con tronchi d’albero.

Lancio di bombe a mano contro un’autocolonna tedesca sulla Flaminia e contro un camion della TODT a Ponte Mammolo, sulla Tiburtina. Sulla Nomentana attaccata un pattuglia tedesca.

Di fronte alla chiesa di San Basilio, Antonio D’Ortenzi viene ucciso da un ufficiale tedesco.

Aldo Pavia

(nella foto Claudio Cianca)

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[1] Claudio Cianca (1913). Arrestato nel 1933, con il padre, condannato dal Tribunale speciale a 17 anni di carcere. Dirigente di gruppi partigiani di Giustizia e Libertà, poi aderì al PCI. Il 4 giugno 1944, con altri compagni prese possesso della sede dei sindacati fascisti. Segretario della Camera del lavoro di Roma, segretario generale della FILLEA dal 1966 al 1969. Deputato per quattro legislature. Sulla sua vita, Giuseppe Sircana ha scritto: Il mio viaggio fortunoso. Claudio Cianca si racconta. Ediesse 2009.

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