20 dicembre 1943: le squadre Matteotti di Gioacchino Basilotta riescono ad impossessarsi di armi, sottraendole da un vagone in sosta
Il Comando tedesco ordina che il coprifuoco inizi alle ore 17 e duri fino alle 7 del mattino. Vengono arrestate circa 1.000 persone, già schedate come sovversive.
Le squadre Matteotti di Gioacchino Basilotta riescono ad impossessarsi di armi, sottraendole da un vagone in sosta alla stazione Tuscolana. Scontro a fuoco con i tedeschi e incendio del treno.
A Montesacro vengono arrestati Italo Grimaldi, in corso Sempione, e Vittorio Mallozzi.[1]
Aldo Pavia
(nella foto la targa dedicata a Vittorio Mallozzi)
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[1] Il fornaciaio Vittorio Mallozzi, arrestato il 20 dicembre 1943, combattente con le Brigate Garibaldine in Spagna, partecipando alla battaglia di Guadalajara. Internato dai francesi a Vernet d’Ariège, confinato dal fascismo a Ventotene, comandante di zona del PCI, operante nella Valle dell’Inferno. Medaglia d’Oro al Valor Militare. E’ ricordato da Vasco Pratolini in “Il mio cuore a Ponte Milvio” nella rivista Mercurio del dicembre 1944. Panzieri Donatella, Valle dell’Inferno Valle Aurelia. Antifascismo e Resistenza. Associazione Le Fornaci 2005. Lo ricorda anche, combattente in Spagna, Giovanni Pesce in “Senza tregua. La guerra dei GAP”. Feltrinelli1973.