16 aprile 1944: viene ucciso da un gappista un paracadutista che voleva arrestare Alfredo Reichlin
La Gestapo, con la collaborazione di fascisti con la divisa delle SS, catturano in Piazza San Giovanni, il gruppo di partigiani della formazione “Castelli Romani”. Una spia aveva fatto sapere che il comando di questa formazione si sarebbe riunito nelle cantine della scuola elementare “Giosuè Carducci”, in via La Spezia. Tra gli arrestati, il comandante Severino Spaccatrosi, Mario Colacchi, Guglielmo Linari e Nello Lommi. Tutti gli arrestati vengono imprigionati a Via Tasso, ove resteranno fino alla liberazione di Roma.
Rastrellamento a Centocelle e a Cinecittà.
Nella basilica di Santa Maria Maggiore, le organizzazioni studentesche della Resistenza, fanno celebrare una messa in memoria dei tre professori, Pilo Albertelli, Salvatore Canalis e Gioacchino Gesmundo, ritenuti assassinati alle Ardeatine. Agli studenti parla Vincenzo Lapiccirella. Vengono distribuiti volantini e viene ucciso da un gappista un paracadutista della Nembo che voleva arrestare Alfredo Reichlin.[1]
Aldo Pavia
(nella foto Alfredo Reichlin)
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[1] Alfredo Reichlin (1925). Partigiano a Roma nelle Brigate Garibaldi. Iscritto al PCI nel 1946. Allievo di Togliatti, vicesegretario della Federazione Giovanile. Deputato nel 1968. Kappler la chiamò “Unternehmen Walfisch”, Operazione Balena.