1° febbraio 1944: Pietro Caruso, il nuovo Questore di Roma, mette in atto due rastrellamenti:

Pietro Caruso è il nuovo Questore di Roma[1]. Stabilisce la sua sede in via Santo Stefano del Cacco. Nella stessa giornata, con la sua personale partecipazione, mette in atto due rastrellamenti: in via Nazionale e in via Merulana. Al termine, 200 uomini vengono consegnati ai tedeschi, alla caserma Macao, per essere inviati al servizio obbligatorio del lavoro.

La Gestapo fa irruzione in via Giulia, dove vengono confezionati gli ordini esplosivi dei GAP. Arrestati Giorgio Lab e Gianfranco Mattei[2].

Il generale Angelo Odone sostituisce Montezemolo nel ruolo di capo di stato maggiore del FCMR.

Nel corso di una retata in via del Corso, viene arrestato Adriano Ossicini, dei Cattolici Comunisti. Portato in Questura, riuscirà astutamente a fuggire.

Aldo Pavia

(nella foto il Questore di Roma Pietro Caruso)

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[1] Pietro Caruso (1899-1944). Questore fascista di Roma. Iscritto al PNF dal 1921, partecipò alla marcia su Roma. Condannato a morte, fucilato il 22 settembre 1944 a Forte Bravetta.

[2] Gianfranco Mattei (1916-1944). Laureato in chimica all’Università di Firenze. Assistente del futuro Premio Nobel Giulio Natta. Docente di chimica quantitativa presso il Politecnico di Milano. Dopo l’armistizio, lasciata la Lombardia, a Roma i dirigenti comunisti gli affidano il compito di organizzare la “Santabarbara” dei GAP.

 

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